27 Gennaio GIORNATA DELLA MEMORIA

Pubblicata il 27/01/2022

"Chi ascolta un superstite dell'Olocausto diventa a sua volta un testimone". Sono parole di Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, prigioniero e superstite dei campi di concentramento di Auschwitz, Buna e Buchenwald. Ma "l'era del testimone" - la memoria della Shoah vissuta come esperienza diretta - si sta esaurendo: i testimoni vengono a mancare per l'ineludibile fine della loro vita.
 
            Ora più che mai le parole di Wiesel acquisiscono tutta la forza di un testamento morale e coloro che hanno ascoltato le tragiche narrazioni degli orrori della Shoah sono investiti del dovere di conservarne la memoria e tramandarla.
 
            La fosca possibilità che un giorno si commettano crimini analoghi non è affatto da escludere, scrive Hannah Arendt  nell'epilogo de La banalità del male. "È nella natura delle cose che ogni azione umama che abbia fatto una volta la sua comparsa nella storia del mondo possa ripetersi anche quando ormai appartiene a un lontano passato".
 
            La Giornata della Memoria, istituita dall'ONU per commemorare gli ebrei massacrati nel quadro della "soluzione finale": da quattro milioni e mezzo a sei milioni – una cifra che non ha mai potuto essere controllata -  rappresenta  il  più significativo momento celebrativo  di ogni anno per ricordare questa  immane catastrofe nella storia dell'umanità,  avvalendosi ormai sempre più della memoria documentata nella letteratura e nella storia, nei film e documentari, di  percorsi e di visite
in luoghi simbolici per non dimenticare, come il nostro Parco della Memoria.


 

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